Storno di dipendenti: è necessario il c.d. animus nocendi

Che cos’è lo storno dei dipendenti? In cosa consiste il c.d. animus nocendi? Scopriamo insieme il significato di queste espressioni.

storno dipendenti

 

Storno dei dipendenti: un grave atto di concorrenza sleale.

Lo storno di dipendenti si verifica quando un’impresa si vede passare ad azienda concorrente i suoi dipendenti.

Può trattarsi di pochi dipendenti chiave, perché a conoscenza del know how. Oppure di molti operai specializzati

Devi tener in considerazione anche il fattore temporale: la sottrazione di 5 dipendenti ha diversa rilevanza se avviene in un un anno, o in una settimana

Il c.d. animus nocendi.

E’ necessario che la sottrazione dei dipendenti avvenga con animus nocendi.

In altre parole, l’impresa che sottrae i dipendenti deve farlo con la consapevolezza dei danni che con la sua azione può arrecare e con l’intenzione di arrecare pregiudizio.

Ciò si verifica ogni volta che lo storno sia stato posto in essere con modalità tali da non potersi giustificare, in rapporto ai principi di correttezza professionale, se non supponendo nell’autore l’intento di recare pregiudizio all’organizzazione ed alla struttura produttiva del concorrente (Cassazione civile, sez. I, 29/12/2017,  n. 31203; ma v. pure Cass., ord., 3865/2020).

Storno dipendenti: qualche esempio per chiarirci le idee.

Ad esempio, quando venga stornato un elevato numero di collaboratori qualificati, su cui è prevalentemente fondata l’organizzazione aziendale, essendo tale atto idoneo a determinare una grave disfunzione nello svolgimento della normale attività della concorrente, per essere tali collaboratori non facilmente né tempestivamente sostituibili (Tribunale Bologna, 20/12/2016)

Oppure, quando i dipendenti stornati vengano assunti non tanto per le loro capacità, ma per la utilizzazione, altrimenti impossibile o vietata, delle conoscenze tecniche usate presso l’altra impresa, così da impedire alla stessa di continuare a competere (Tribunale Roma, sez. IX, 18/01/2017,  n. 789)

Patto di non concorrenza e storno dipendenti

Quando un’impresa è sul mercato già da qualche anno, molto probabilmente ha costruito un bagaglio fatto dal suo patrimonio di conoscenze, tecniche e commerciali, che giocoforza ha dovuto condividere con professionisti, collaboratori e dipendenti.

Spesso sono proprio i collaboratori e i dipendenti più fidati che sono in possesso, in tutto o in parte, del c.d. know how.

Ovviamente questo bagaglio di informazioni fa gola a chi vuole entrare nel mercato.

La Legge permette di cautelarsi contro il pericolo dello storno di dipendenti, in particolare di quelli che hanno ruoli di responsabilità, o un bagaglio di conoscenze, attraverso un patto di non concorrenza (art. 2125 c.c.).

In verità, la soluzione può essere utile, ma non è a prova di bomba.

Infatti, essa non funziona nei casi in cui l’impresa storna i dipendenti non per sfruttare il know-how, ma al solo fine di impedire che quel know-how lo sfrutti l’impresa stornata, così provocandone l’estinzione.