Concorrenza sleale: quello che tutti vorrebbero sapere e nessuno ti dice.

Dopo anni di sacrifici per riuscire ad importi sul mercato cercando di tenere in equilibrio qualità, professionalità e prezzi onesti, un bel giorno pensi di avercela fatta.

Quella mattina finalmente pensi di aver garantito il futuro a te, alla tua famiglia e ai tuoi dipendenti.

Poi, proprio sul più bello, disgraziatamente scopri che qualcuno sta portando avanti comportamenti tesi a danneggiarti. Atti di concorrenza sleale. Così hai scoperto che si chiamano.

Che fare? Beh, amico mio hai una sola cosa da fare: DIFENDERTI.

Ecco come.

CI SONO TARZAN, JANE E ANCHE LA SCIMMIETTA

Il mondo del lavoro autonomo oggi è una vera e propria giungla. Se in passato si cercava di mantenere una certa etica, oggi si fa di tutto per avere un cliente, anche rubando letteralmente idee o clienti.

C’è chi discredita i prodotti di un’altra impresa o si appropria dei loro pregi (art. 2598, n. 2, c.c.). Chi fornisce prodotti e servizi di qualità scadente come se fossero prodotti o servizi di qualità (D.lgs. 2007/145 e artt. 21-23, Codice del Consumo). Chi altera le etichette e chi utilizza loghi simili a quelli di imprese affermate per creare confusione tra i consumatori (art. 2598, n. 1, c.c.).

C’è di tutto in giro!

Spesso saranno i clienti a fare la differenza.
Spesso saranno i clienti a saper scegliere (dopo un po’) qualità, correttezza e professionalità.
Spesso saranno i clienti ad abbandonare il prodotto contraffatto e a scegliere l’originale.

Ma è anche vero che, nel frattempo che il cliente compia questa scelta, le conseguenze della concorrenza sleale potrebbero essere davvero devastanti: potrebbero mettere in rischio la tua capacità di rimanere sul mercato.

Questo perché le difficoltà economiche causate delle vendite ridotte, anche se provvisorie, comportano difficoltà nel pagare i fornitori, che quindi smetteranno di consegnare la merce.

 

Ed inizia la cascata!

Non finisce qui, le banche non concedono più credito, questo a sua volta porta a non poter innovare, investire (e mai come oggi gli investimenti nelle proprie attività devono essere continui).

Spesso, infatti, le evoluzioni tecnologiche costringono velocemente a sostenere i costi legati all’obsolescenza tecnica dei propri strumenti di lavoro.

Se dei finanziamenti erano già in corso, si può far fatica ad onorarli (e questo espone al rischio di fallimento con tutte le conseguenze, anche penali).

Si aggiunge l’impossibilità nel breve termine di poter avviare una nuova attività, visto che a coloro che hanno dichiarato fallimento sono inibite nuove attività imprenditoriali e anche l’accesso ad incarichi pubblici.

Insomma, gli atti di concorrenza sleale possono mettere in ginocchio qualsiasi attività moderna.

Se anche tu ne sei vittima probabilmente già ti sei accorto che la concorrenza sleale può essere un circolo vizioso da cui diventa impossibile uscire, a meno che tu non decida di difenderti con le unghie e con i denti per riprenderti ciò che è tuo.

 

QUALCUNO AL TUO FIANCO: ADESSO

La prima cosa che devi sapere è che puoi agire fin da subito!

Non aspettare che la situazione diventi irreparabile, agisci in fretta, puoi davvero fargliela pagare ed essere tu a mandare in fumo i suoi progetti prima che lui mandi in fumo i tuoi.

 

A proposito dei progetti di ex collaboratori o dipendenti…

Il Tribunale di Milano, con sentenza del 7.11.2016, ha accertato che la condotta tenuta da una società appena costituita è stata scorretta, perché ha utilizzato in grande quantità dati commerciali riservati, costituenti l’avviamento di altra azienda, con la complicità di ex dipendenti, agenti e collaboratori, che hanno sottratto tali notizie nel corso della loro precedente attività lavorativa.

Anche il Tribunale di Torino, con ordinanza del 5.1.2017, ha condannato l’azienda appena fondata da un ex socio, per atti di concorrenza sleale da lui compiuti, prima della nascita della sua azienda e prima delle sue dimissioni, per avere costui “rubato” le informazioni commerciali della società di cui era stato socio.

 

…e a proposito dei concorrenti scorretti

Il Tribunale di Venezia, con sentenza del 1/12/2015, ha condannato una società per avere utilizzato un segno distintivo simile ad un marchio anteriore per prodotti identici, perché la società in questione voleva ricalcare, attraverso l’uso del segno simile al marchio anteriore, l’attività produttiva e promozionale già svolta dalla concorrente, così avvalendosi di un vantaggio competitivo illegittimo, con comportamento contrario alla correttezza professionale.

Il Tribunale di Bologna, con sentenza del 9/9/2015,  n. 2639, ha condannato per atti di concorrenza sleale una società che aveva registrato alcuni nomi a dominio contenenti i marchi anteriori di altra società, sia per l’identità, o la forte somiglianza dei segni a confronto; sia per l’identità, o affinità dei settori di mercato in cui le due imprese operavano, commercializzando beni destinati a soddisfare le esigenze di clientela comune e, quindi, in regime di reciproca concorrenza.

Come vedi, le ipotesi di concorrenza sleale sono tante e varie.

Ma un dato le accomuna: tutte si possono sconfiggere!

 

Su concorrenzaslealeaddio.it potrai trovare soluzioni e consigli per difenderti dagli atti di concorrenza sleale.

Si tratta di un sito specializzato in diritto d’impresa e in particolare proprio nella difesa dagli atti di concorrenza sleale.

Qui potrai trovare tante persone con casi simili ai tuoi che con la giusta strategia, giudiziale e stragiudiziale, sono riuscite a difendere le loro attività e il loro futuro.

Grazie all’e-book gratuito (che trovi qui) potrai sapere tutto ciò che ti occorre. Basta avvocati che si riempiono la bocca di termini tecnici inutili, basta giri di parole: quello che tu cerchi (e noi offriamo) sono solo soluzioni a problemi reali.

Che tu sia vittima di pubblicità menzognera che possa danneggiarti, o di comunicazioni dei concorrenti volte ad attribuire ai propri prodotti o servizi o alla loro impresa pregi, premi, riconoscimenti o altre qualità, che invece appartengono solo alla tua impresa e ai tuoi prodotti o servizi.

Che si tratti di un vero e proprio furto di idee o di dati aziendali, di imitazione del tuo marchio o di tentativo di confondere i tuoi clienti, qui troverai il giusto modo di difenderti, anche senza doverti rivolgere per forza al giudice.

Rivolgersi ad un giudice richiede tempi piuttosto lunghi e non sempre utili ad evitare i danni. Rivolgersi all’Autorità Antitrust  non sempre è possibile per l’imprenditore.

 

COSA POSSO FARE, ORA?

Puoi subito difenderti con una diffida, un comunicato stampa, una campagna pubblicitaria tesa a smentire le denigrazioni altrui.

Puoi compiere altre semplici azioni che possono aiutarti nell’immediato a costruire la tua difesa vincente nel futuro, se dovesse essercene bisogno.

Questo non vuol dire rinunciare ad una tutela giudiziaria, ma significa spesso salvare la propria attività.

Vuoi saperne di più su come avere una tutela stragiudiziale sin da subito? Nessun problema! Possiamo aiutarti gratuitamente a proteggere la tua impresa da questi disgraziati semplicemente completando questo modulo!

 

Perché il nostro lavoro è proteggere la tua unicità.
E quella della tua impresa.

Avv. Alfredo Buccella