Canali di vendita utilizzati: svelato il trucco per sconfiggere la contraffazione

Alcuni imprenditori decidono di seguire la strada già percorsa da altri.

Alcuni, invece, vogliono innovare: vogliono avere nel mercato un posto tutto per sé, vogliono essere riconosciuti per il proprio marchio e, perché no, vogliono creare un vero e proprio trend.

Proprio questi imprenditori “visionari” sono quelli che devono stare più attenti alla contraffazione attraverso il controllo dei canali di vendita utilizzati.

 

Canali di vendita utilizzati: che vuol dire?

Creare un proprio brand con prodotti originali e in grado di fare tendenza, richiede un impegno economico notevole. Va analizzato ogni minimo dettaglio: dai materiali utilizzati alla comunicazione, dalla produzione alla rete  di distribuzione.

Devi avere almeno un consulente per la ricerca e lo sviluppo, un progettista che crei prodotti dallo stile unico e un esperto marketing per la pubblicità. Insomma, tante professionalità che devono essere remunerate.

Certo la soddisfazione può essere tanta, ed è proprio quando si raggiungono vette elevate che si può cadere facendosi più male. Quando si riesce a creare una certa solidità imprenditoriale, infatti, arriva il rischio della contraffazione. I prodotti sono molto richiesti e fanno gola a tutti, e anche ai furbetti del “copia e incolla”.

 

Attraverso quali canali di vendita, allora, la tua impresa può essere danneggiata?

Potenzialmente da tutti i canali di vendita utilizzati e non:

  • ambulantato regolare e irregolare (bancarelle, spiagge, ecc.);
  • punti vendita tradizionali e grande distribuzione, in cui i falsi sono canalizzati dal commercio “parallelo” di piccole imprese che operano ai margini della legalità;
  • internet e vendite televisive, specie nei casi in cui non sia prevista la possibilità di prendere visione della merce prima dell’acquisto e restituirla una volta ricevuta.

Nel primo caso trattasi di imitazioni grossolane (e nemmeno sempre!). Negli altri due casi il contraffattore punta “in alto”, riuscendo a confondere gli stessi commercianti ed imitando in modo preciso marchi, materiali, fantasie.

 

Qualunque sia però la tecnica utilizzata, puoi stare certo che potrebbe mandarti in rovina.

E questo non ci piace, vero?

Puoi far crescere la tua azienda fino a quando la domanda del tuo prodotto è elevata. Una domanda si definisce “elevata” quando all’imprenditore resta un margine di guadagno importante, tale da riuscire a mantenere tutte le varie maestranze (il designer, i collaboratori, i ricercatori, …), a coprire i costi di produzione e a mettere il piatto a tavola per la propria famiglia.

Quando ciò non sarà possibile, sarai costretto a chiudere, mentre i contraffattori (puoi stare sicuro) che troveranno qualcun altro da imitare e rovinare.

Loro saranno sempre a galla fino a quando qualcuno non gli darà una bella lezione e magari li inchioderà anche alle loro responsabilità penali.

 

Il sito concorrenzaslealeaddio.it è qui proprio per fornirti la soluzione per bloccare il mercato della contraffazione.

Avrai la soluzione concreta in entrambi i casi:

  • sia che si tratti di bancarelle: puoi investire in campagne pubblicitarie ambivalenti (pubblicità-informazione), che oltre a pubblicizzare il tuo marchio informino le persone degli effetti negativi a catena che produce il mercato dei falsi e che l’acquisto dei falsi è un illecito;
  • sia che si tratti dei canali di vendita utilizzati da te: puoi adottare uno strumento che consenta di scoprire sia l’articolo falso, sia l’esercizio commerciale che lo ha venduto, che poi potrà essere escluso dai canali di vendita utilizzati dala tua impresa, se vi appartiene, oppure potrà essere inserito in un elenco di esercizi dove si sono venduti articoli falsi, che avrai cura di redigere e pubblicare.

 

Il segreto per salvare “capra e cavoli”

La procedura che ti stiamo suggerendo, e che trovi descritta qui nell’ebook, protegge te e i tuoi dipendenti. Ma non solo: mira a proteggere anche tutti gli ignari clienti che cadono nella rete degli imbroglioni, acquistando un falso allo stesso prezzo (o ad un prezzo poco inferiore) dell’originale. Un falso che può essere definito “d’autore”.

Moltissimi venditori si nascondono dietro l’anonimato di internet: nei canali di vendita utilizzati da costoro non è prevista la possibilità di reso. Ma restituire ciò che è stato comprato è un sacrosanto diritto del consumatore (artt. 52, 67-duodecies e 74, Codice del consumo).

Ecco, questi sistemi di vendita sono veri e propri atti di furberia che danneggiano te e chi compra. Quello che ti viene proposto qui è un sistema per rintracciare i canali di vendita utilizzati per la distribuzione dei falsi

 

Ma come fare?

La prima cosa da fare è adottare dei sistemi anticontraffazione.

Tali sistemi anticontraffazione devono essere pubblicizzati in modo che ogni acquirente possa controllare l’originalità del prodotto che sta acquistando.

Quello che ti viene proposto è un codice identificativo, da apporre su ogni singolo prodotto; in questo modo tutti i prodotti della tua azienda possono essere tracciati.

Oggi, infatti, i contraffattori sono talmente bravi e specializzati che altri sistemi per distinguere un prodotto vero da uno falso potrebbero essere non sufficienti.

Il codice identificativo, invece, tutela i tuoi clienti garantendo loro la prova dell’autenticità del prodotto acquistato; e tutela la tua unicità, perché in tal modo il commercio parallelo del “falso d’autore” viene messo praticamente in ginocchio.

Vuoi saperne di più su questo sistema? Nessun problema! Possiamo aiutarti gratuitamente a proteggere la tua impresa da questi disgraziati: semplicemente scrivici!

 

Perché il nostro lavoro è proteggere la tua unicità.
E quella della tua impresa.

Avv. Alfredo Buccella