Storno di clientela: scopri come difenderti e come prevenirlo

Cos’è lo storno di clientela? Chi può praticarlo?

Mai sentito di ex dipendenti che hanno abbandonato la propria azienda per costituirne una nuova?

Di per sé non ci sarebbe nulla di sbagliato, salvo che i dipendenti, nel lasciare la propria azienda, si comportino in modo scorretto e sleale dal punto di vista professionale, così da perpetrare uno storno di clientela dalla tua impresa a quella appena costituita.

Ebbene, sappi che a determinate condizioni lo sviamento dei clienti è del tutto lecito, per cui se sei stato o sei vittima del cosiddetto storno di clientela presta attenzione alle prossime righe.

storno di clientela

 

COS’È LO STORNO DI CLIENTELA ESATTAMENTE?

Lo storno di clientela è il risultato di varie condotte di concorrenza sleale.

Lo storno di clientela può essere perpretato, per esempio, da un tuo ex agente, subagente, commesso o direttore commerciale, che si appropria dei dati dei tuoi clienti, del listino prezzi, delle condizioni commerciali, delle  caratteristiche tecniche dei tuoi prodotti e di altre informazioni riservate della tua impresa, sfruttandole a vantaggio di altra impresa.

 

Magari di nuova costituzione. Magari la sua, del coniuge, o di un amico.

Sarebbe molto semplice, per coloro che conoscono personalmente i tuoi clienti, fargli disdire i tuoi contratti e fargliene stipulare dei nuovi, anche a condizioni più convenienti delle tue.

Dopo il danno, ti accorgi pure della beffa: già, perché magari il dipendente ha aperto la sua impresa col t.f.r. che ha intascato da te, oppure perché hai pagato al tuo agente le cc.dd. indennità di clientela, che gli spettano proprio per averti procurato i clienti: gli stessi che adesso ti sta rubando!

Una cosa importante da specificare è che la legge non richiede la presenza di un danno attuale per potersi avere illiceità del comportamento, ben potendo trattarsi di un danno meramente potenziale.

Pertanto, non affliggerti se l’ingrato del tuo ex dipendente ti ha appena soffiato i tuoi migliori clienti: sappi che non devi arrivare al punto di subire un vero e proprio danno patrimoniale per poter agire contro di lui.

Infatti, per poter riconoscere una pratica di storno di clientela basterà far riferimento a quelle che sono le regole di correttezza professionale.

Lo so, detta così è un’espressione che vuol dire tutto e non vuol dire niente.

 

Proviamo a semplificare.

Il tuo ex dipendente se n’è andato portando con sè la banca dati dei tuoi clienti e dei contratti che hanno stipulato?

Li ha contattati uno ad uno inducendoli a disdire i tuoi contratti per stipularne di nuovi con la sua o altra azienda?

Tale comportamento non rappresenta un episodio isolato ma è parte di una più ampia manovra?

Se la risposta è sì, il nostro caro e ingrato ex dipendente avrà posto in essere un atto illecito, un vero e proprio storno di clientela, come tale sanzionabile.

 

Solo i miei ex dipendenti possono praticare lo storno di clientela?

Purtroppo no.

Anche il tuo concorrente può sottrarti in modo sleale la clientela, in violazione dei doveri di correttezza professionale di cui all’art. 2598, n. 3), c.c. (p.e., praticando prezzi eccessivamente bassi: cc.dd. prezzi predatori), oppure attraverso atti di concorrenza sleale confusoria (imitazione servile del marchio o di altri segni distintivi, altri atti confusori dei prodotti o dell’attività d’impresa).

 

OK, MA COSA POSSIAMO FARE PER DIFENDERCI?

Dobbiamo agire subito! La legge fornisce tanti rimedi che puoi adottare per evitare conseguenze sempre peggiori per la tua impresa.

Vediamoli insieme

La cosa da fare immediatamente è scrivere una diffida che gli intimi di cessare subito il comportamento sleale e pubblicarla nel modo che ritieni più efficace a raggiungere la tua clientela. In alternativa, puoi pubblicare direttamente un comunicato stampa, oppure fare entrambe le cose (meglio abbondare…).

Fai molta attenzione, però, ad attenerti alle regole della correttezza professionale, altrimenti rischi di fare concorrenza sleale!

 

Il secondo step è la cosiddetta azione inibitoria cautelare

Ricorri subito al giudice per ottenere un provvedimento cautelare che ordini la cessazione della condotta illecita da parte dell’oramai noto ex dipendente.

Tale procedimento ha il pregio di svolgersi in maniera piuttosto veloce trattandosi di esigenze cautelari. Inoltre, hai facoltà di pubblicare l’inibitoria cautelare sul tuo sito internet, sui quotidiani, su riviste periodiche o di settore; insomma, nel modo che ritieni più efficace a raggiungere la tua clientela.

Anche in tal caso, se decidi di pubblicare l’ordinanza del giudice,  attieniti alle regole della correttezza professionale, altrimenti rischi di fare concorrenza sleale!

 

Avanti così!

Successivamente, puoi ottenere una sentenza che conferma il provvedimento di inibitoria cautelare e che ordini la pubblicazione della sentenza a spese della controparte.

In un mondo dove oramai la reputazione di un imprenditore gioca un ruolo fondamentale per l’ascesa di un’impresa tale sanzione accessoria rappresenterà certamente una zavorra per il nostro ingrato ex dipendente.

Inoltre, puoi chiedere al Giudice di adottare tutti i provvedimenti necessari ad eliminare gli effetti della condotta illecita (art. 2599 c.c.).

 

Chi rompe paga

Infine, un ulteriore rimedio esperibile consiste nell’agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno.

In questo caso si fa riferimento ai criteri generali stabiliti per il risarcimento del danno da fatto illecito. Pertanto, graverà sull’imprenditore danneggiato la prova in merito alla responsabilità del competitor. Con un vantaggio essenziale: la colpa si presume esistente (art. 2600, co. 3, c.c.).

Tuttavia, devi avere cura di provare, anche attraverso indizi, l’esistenza e l’ammontare dei vari tipi di danni da te subiti (p.e. le spese sostenute, il mancato guadagno, il danno all’immagine, ecc.).

 

FACCIAMOLA PAGARE A QUEL DISGRAZIATO

Al di là degli aspetti processuali, tuttavia, la domanda che sorge spontanea è: c’è un modo per non arrivare a tutto questo?

C’è un modo per evitare che un ex dipendente si assicuri i clienti che mi sono fatto con tanto sacrificio?

Certamente uno dei meccanismi di prevenzione che garantisce buoni risultati consiste nella protezione dei dati relativi alla clientela e delle altre informazioni aziendali riservate.

Tale tattica può essere supportata anche da sistemi informatici e comunque non può prescindere da un’organizzazione aziendale puntuale e ordinata, onde evitare falle nel sistema.

Nondimeno, per prevenire violazioni commesse in tal senso dai propri dipendenti l’azienda dovrà dotarsi di un’efficace sistema contrattuale di sanzioni che, nel rispetto della legge, funga da deterrente per chiunque intenda riprovarci.

 

Vuoi saperne di più su come ottenere un risarcimento dovuto allo storno di clientela?

Nessun problema! Scrivici qui!

 

Perché il nostro lavoro è proteggere la tua unicità.
E quella della tua impresa.

Avv. Sabrina Scarparo